Remote Learning, la tecnologia velocizza la formazione

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Secondo un recente studio di Deloitte e The Manufacturing Institute, entro il 2030 ci saranno 2.1 milioni di posizioni vacanti nel settore manifatturiero americano, che costeranno al sistema una perdita di circa 1.000 miliardi di dollari.

La manifattura non è adatta a gestire il naturale turnover di posizioni lavorative. Il motivo principale è che i nuovi lavori non necessariamente coincidono con quelli di un tempo. L’ingresso della robotica, dell’intelligenza artificiale e dei digital twin sta spostando l’attenzione delle imprese sugli specialisti di dati, sui coordinatori di smart factory e, più in generale, su lavoratori con importanti skill dal punto di vista tecnologico.

La responsabilità di chi produce le macchine

Chi produce macchine per l’industria ha una forte responsabilità in tal senso, poiché dalle sue scelte dipendono sia il progresso dell’intero comparto, sia la sua capacità di vincere le sfide dello skill gap.

Ecco perché i produttori non devono semplicemente sfruttare le opportunità della tecnologia, del cloud e dei modelli connessi, ma devono fare in modo chequeste siano fruibili, semplici e gestibili dal maggior numero di persone.

Lo scopo deve essere quello di abbattere le procedure ripetitive, manuali e a scarso valore aggiunto realizzando sistemi, procedure e funzionalità il più possibile semplici e intuitive. Inoltre, cosa tutt’altro che secondaria, le aziende e i produttori di macchine devono unire le forze e attivare percorsi di formazione finalizzati all’up-skilling delle competenze.

Semplificare le procedure e formare continuamente i propri operatori consente alle imprese di gestire al meglio la carenza di competenze specializzate e anche di creare un ambiente di lavoro sano, che riduce il turnover, non impiega le proprie risorse in attività di scarso valore e attrae i talenti disponibili.

 

La centralità del Remote Learning e il ruolo della tecnologia

Il tema della formazione da remoto (Remote Learning) è centrale all’interno di questo panorama. Le imprese, infatti, devono sfruttare le potenzialità della tecnologia e delle reti per creare dei percorsi di formazione non soltanto efficaci, ma anche ingaggianti, che stimolino la partecipazione e l’interesse.

Il punto di partenza è il Remote Learning tradizionale, che si avvale di tecnologie di comunicazione moderne e dinamiche engaging come la formazione on-demand, le video-pillole e, nei casi più evoluti (usati soprattutto in ambito di security awareness), anche la gamification. A prescindere dal tool, si va dunque da una declinazione online (live) della formazione in aula tradizionale, abilitata da soluzioni moderne di comunicazione e collaboration, fino a piattaforme ad hoc con percorsi articolati, momenti di incontro e di verifica nonché attività on-demand. Già solo il fatto di poter accedere ai materiali di formazione ovunque e in qualsiasi momento responsabilizza le persone, personalizza i percorsi e crea quell’engagement che fa bene alla produttività.

 

Dal controllo a distanza al Remote Learning 2.0

Nell’universo del Remote Learning rientrano fattispecie e dinamiche di formazione indiretta, ma molto pratica ed efficace. Lo sviluppo delle reti, dei dati e delle tecnologie esponenziali permette infatti un monitoraggio pressoché totale degli ambienti produttivi: esaminando i log delle macchine, aziende e produttori ottengono in tempo reale parametri di operatività ed eventuali anomalie che potrebbero suggerire un’attività di manutenzione predittiva.

La comunicazione è bidirezionale: di fronte a un rischio di sicurezza o anche solo a parametri che condizionano negativamente l’efficacia di un’operazione o l’efficienza di processo, è possibile attivare una comunicazione immediata con gli operatori attraverso strumenti di uso quotidiano, come gli smartphone. L’uso di canali moderni, come il video, abilita fattispecie di assistenza evolute: inquadrando con la fotocamera dello smartphone un’area specifica della macchina, il tecnico esperto può guidare il collega verso la soluzione di un problema o una configurazione più efficace, di fatto arricchendo il suo bagaglio di conoscenze. Tutto ciò non esclude l’impiego di tecnologie ancor più avanzate come la realtà aumentata, che potrebbe fornire all’operatore istruzioni “sovrapposte” alla realtà inquadrata con lo smartphone, rendendo ancor più efficace e ingaggiante l’acquisizione di nuove competenze

AMADA e la formazione: in aula, da remoto e smart

AMADA è in prima linea nel percorso di evoluzione tecnologica. I suoi prodotti non si limitano a soddisfare sfidanti standard qualitativi, ma guidano il percorso verso il paradigma 4.0 attraverso l’impiego di un ecosistema sinergico di tecnologie. Tra queste, il remote monitoring, i sistemi IoT e la manutenzione predittiva, che possono essere adattati a esigenze di formazione e acquisizione di nuove competenze, superando le dinamiche della formazione tradizionale. Il tutto, in aggiunta a un ampio catalogo di corsi online e in presenza, finalizzati a rendere gli operatori produttivi, tecnologicamente preparati e in grado di vincere le sfide del futuro.