Automazione industriale: le soluzioni AMADA e i trend dell’innovazione

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L’universo manifatturiero è al centro di una trasformazione epocale. Le dinamiche del mercato contemporaneo impongono di massimizzare l’efficienza dei cicli produttivi e di ottenere l’agilità necessaria per gestire personalizzazioni sempre più frequenti e microlotti ormai all’ordine del giorno.

 

L’adozione di modelli interconnessi (4.0) e i forti investimenti in automazione industriale sono proprio indirizzati ad adeguare le imprese a dinamiche produttive più complesse e sfidanti di quelle di un tempo.

Automazione industriale, un tema in continuo aggiornamento

Il tema dell’automazione industriale, in particolare, sta evolvendo moltissimo. Da un lato, infatti, le aziende sentono l’esigenza pratica di sollevare gli operatori da tutte quelle attività ripetitive, logoranti e talvolta pericolose che fanno parte dei cicli produttivi, dall’altro lavorano per creare una nuova relazione tra l’uomo e la macchina, che da mera “alternativa” passi ad un concetto – molto più moderno ed efficace – di completamento, di sinergia.

Stanno quindi convivendo due filoni di automazione industriale. Uno, più tradizionale, finalizzato a sollevare le persone dalle attività di cui sopra; l’altro, connesso al mondo 4.0, rivolto a sfruttare l’automazione per potenziare gli operatori. In entrambi i casi, il riflesso positivo non è solo su produttività, efficienza, tempi e costi, ma anche sull’engagement delle risorse, che possono essere impiegate per attività a maggior valore aggiunto e costruire così un percorso professionale appagante.

 

Processi più rapidi ed efficienti con le automazioni AMADA

AMADA ha sviluppato negli anni molta esperienza in termini di automazione, che è sempre stata concepita come strumento di ottimizzazione dei processi, e non soltanto alle singole fasi. A livello di offerta, le automazioni AMADA coprono l’intero ciclo di vita della lavorazione della lamiera: dal taglio laser alla punzonatura, ma senza dimenticare la piegatura, le macchine combinate taglio-punzonatura e i magazzini automatici, che sono da anni uno dei trend tecnologici della produzione e della logistica interna. AMADA, inoltre, occupa una posizione privilegiata poiché si occupa sia della realizzazione delle macchine che delle automazioni, e può così garantire una sinergia nativa e un’efficienza senza compromessi.

A titolo di esempio, possiamo citare sistemi come AS LUL II, che si occupa del carico/scarico automatico della lamiera dalle macchine di taglio, ha una struttura fortemente modulare e compatta, un’altissima capacità di carico dei pallet (3.300 kg/cad) e può gestire diversi tipi di materiale, al fine di garantire una produzione senza interruzioni.

Potremmo poi citare alcune automazioni per macchine combinate come AS-NTK + ULS-NTK, un sistema integrato a 2 torri per l’immagazzinamento dei materiali e comprensivo di sistema di separazione dei pezzi.

 

Ma potremmo anche spingerci oltre e citare le soluzioni robotizzate per la piegatura, che partendo dai robot arrivano alle più complesse celle automatizzate come HG-ARs, che si compone di una pressa piegatrice con cambio utensili automatico e un robot antropomorfo dedicato alla rapida manipolazione dei pezzi, con tanto di unità di cambio gripper automatico (9 gripper differenti) che garantisce una riduzione dei tempi di ciclo.

Infine, ma certamente non per importanza, AMADA offre punzonatrici, piegatrici e macchine combinate dotate di tecnologie di cambio utensili automatico. Come anticipato, tutto ciò indirizza non soltanto un’esigenza di massima produttività e riduzione dei costi (legati all’attrezzaggio, una voce importante nel conto economico), ma anche il miglioramento delle condizioni di lavoro, non più vincolate ad attività fortemente ripetitive e logoranti.

L’automazione nell’era 4.0

Il settore manifatturiero è un candidato perfetto per l’automazione, che però va adottata in maniera corretta. Come anticipato, il criterio di mera “sostituzione” non rappresenta una scelta vincente per le aziende, che invece possono trovare beneficio (anche economico) nella sinergia tra la componente umana e quella automatizzata: non è un caso che i cobot (collaborative robots) siano una delle tendenze più interessanti di questo comparto, che dai 700 milioni di dollari del 2020, potrebbe sfiorare i 2 miliardi entro il 2030, con un CAGR del 12% (fonte: Statista). I cobot puntano proprio sulla convergenza tra l’elemento umano, che può vantare competenze dedicate, esperienza e una capacità di decision making decisamente più evoluta di quella artificiale, e la resilienza e velocità delle macchine. Il tutto, in un unico ambiente sicuro e controllato.

Prima ancora che i cobot, automazione significa impiegare al meglio le proprie risorse. In un contesto 4.0, pensiamo anche solo alla possibilità di programmare le macchine offline, di richiamare programmi già effettuati, di distribuirli sulle macchine e di farsi guidare da esse nella fase esecutiva. Tutto ciò non rientra nei canoni classici dell’automazione, in cui è la macchina ad eseguire il lavoro, ma in realtà lo è perché l’operatore esperto valorizza la sua competenza e lascia a chi è meno esperto gli aspetti esecutivi dell’operazione. Con un beneficio importante anche per quest’ultimo, che così facendo sviluppa le proprie competenze.

 

Gli scenari futuri dell’automazione

L’automazione sta evolvendo moltissimo, spinta dal mega-trend dell’Intelligenza Artificiale: un tema di grande attualità è quello della manutenzione predittiva e del relativo supporto remoto, che consiste – appunto – nel (cercare di) automatizzare i processi decisionali relativi alle attività di manutenzione e di assistenza.

In realtà, proprio queste attività rappresentano al meglio il valore della sinergia tra l’uomo e la macchina. L’intelligenza artificiale ha doti indubbie quando di tratta di elaborare quantità di dati ingestibili dall’essere umano e di rilevare segnali deboli difficilmente percepibili.

Ma il processo decisionale umano si basa sulla correlazione di moltissime informazioni diverse, ognuna delle quali ha un peso differente ai fini della decisione stessa. Motivo per cui tutte le tecnologie e i sistemi innovativi come i SIEM e i SOC (Security Operations Center), ma anche le attività di monitoraggio remoto e di manutenzione predittiva, non prendono decisioni importanti in forma autonoma ma presentano agli esperti informazioni e raccomandazioni. Sta poi all’esperienza e alle competenze specialistiche dell’operatore prendere una decisione importante, che avrà un impatto sulla produttività e sulla redditività dell’impresa.