Piegatura lamiera

ridurre i tempi e aumentare l’efficienza con AMADA

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La piegatura della lamiera è un passaggio cardine del processo produttivo. Lo è sempre stato, lo è tuttora.
Nel tempo, però, sono cambiate completamente le esigenze del mercato, da cui nuove sfide che i produttori devono vincere per mantenere livelli di efficienza in linea con gli obiettivi aziendali.

Un tempo, il setup delle presse poteva rimanere invariato per giorni, talvolta per settimane. Oggi, i produttori devono destreggiarsi in un mercato contraddistinto da una variabilità estrema, da lotti sempre più piccoli e da urgenze pressoché costanti che si scontrano con i loro limiti di flessibilità e di capacità di adattamento. Aumentano di continuo le esigenze di qualità e c’è una pressione sempre maggiore sui tempi di consegna, col risultato che una macchina può eseguire svariate lavorazioni diverse per singolo turno. In questo stato di cose, le inefficienze sono all’ordine del giorno: errori, eccessivi tempi di fermo, problemi qualitativi possono minare la redditività, ma anche la reputazione dell’azienda. Nell’era della produzione 4.0 non c’è spazio per le inefficienze: non è più una questione di differenziazione, ma di capacità di resistere in un contesto estremamente competitivo.

Piegatura lamiera, efficienza energetica e il ruolo dell’automazione

Come approcciare, dunque, le sfide attuali della piegatura della lamiera? Per prima cosa, sembrerà scontato, ma occorrono macchine in grado di garantire elevate prestazioni, velocità e qualità con un assorbimento contenuto, cioè con elevati standard di efficienza energetica. Sotto questo profilo, una menzione specifica va alla serie HRB-ATC, dotata di azionamento idraulico e motore a inverter in grado di assicurare un’estrema efficacia delle operazioni di piegatura con una contestuale riduzione del consumo energetico di almeno il 20% rispetto ai modelli tradizionali.

Capitolo a parte, ma parimenti importante, è quello dedicato all’automazione, che è resa possibile dalle forti evoluzioni tecniche che hanno investito il settore. Automazione è l’antitesi di inefficienza, è la possibilità di delegare alla macchina le attività a scarso valore aggiunto permettendo agli operatori di sfruttare le proprie competenze per operazioni più complesse e professionalmente appaganti. Se ben concepita e implementata, l’automazione è un beneficio per tutti.

Setup degli utensili, il candidato ideale per l’automazione
È ormai chiaro ai professionisti che il primo ambito nel quale intervenire è la parte passiva del ciclo di produzione, partendo dall’attrezzaggio (o setup) delle macchine.
Nella piegatura della lamiera, il setup viene tradizionalmente eseguito a macchina ferma ed è un’operazione critica svolta ancora in forma manuale, con tempi poco prevedibili e tutto ciò che ne consegue a livello di produttività degli operatori, di costo del prodotto finito e di efficienza del processo. Quando i tempi di fermo non sono prevedibili diventa complesso calcolare il costo dei prodotti, da cui peraltro dipendono le strategie commerciali dell’azienda.
L’attrezzaggio è quindi una fase ideale per l’automazione, e non a caso la serie HRB-ATC di presse piegatrici idrauliche AMADA ha proprio nel cambio utensili automatico (ATC) uno dei principali fattori di vantaggio competitivo.

Il sistema abbatte i tempi di fermo eseguendo il setup automatico degli utensili, ovvero trasporta punzoni e matrici dal magazzino utensili alla macchina e viceversa avvalendosi di due coppie di robot e basandosi su istruzioni impartite tramite software. Oltre all’evidente impatto sulla sicurezza e sull’efficienza produttiva, che si manifesta soprattutto quando vengono richiesti diversi attrezzaggi per turno, vanno presi in considerazione (almeno) altri due fattori:

  • La possibilità di richiamare velocemente setup predefiniti all’interno del database, accelerando tutte le operazioni
  • Un sistema di setup intelligente che ottimizza la configurazione dell’attrezzaggio e, tra una lavorazione e l’altra, interviene solo su ciò che va effettivamente sostituito, riducendo ulteriormente i tempi

Piegatura lamiera e il ruolo della programmazione offline
Nel mondo della piegatura della lamiera, un altro aspetto che incide in modo importante sui tempi e sull’efficienza produttiva, è la programmazione della macchina, un’attività complessa che viene solitamente svolta a macchina ferma.

La serie HRB-ATC di piegatrici AMADA si basa sul software VPSS 3i Bend, che oltre alla completezza funzionale e al ricorso all’automazione, permette di programmare la pressa in modalità totalmente offline, cioè dall’ufficio tecnico e durante i tempi di attività della macchina stessa. Questo determina benefici importanti non solo a livello di produttività non-stop, da cui tempi minori e riduzione dei costi di ciclo, ma anche a livello di engagement e di creazione di nuove modalità operative:

lavorare in modalità offline permette agli operatori più esperti di  programmare contemporaneamente diverse macchine e quindi di valorizzare al massimo il proprio tempo e le competenze acquisite negli anni; dal canto loro, gli addetti con meno esperienza verranno invece guidati dalla macchina e dal suo controllo numerico multi-touch nell’esecuzione corretta delle operazioni, con conseguente riduzione di errori e – soprattutto - arricchimento graduale e progressivo delle competenze.