L’impatto positivo della tecnologia 4.0 sulla sicurezza e il benessere

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La tecnologia 4.0 non si limita a rendere la produzione – e quindi l’azienda – più agile ed efficiente, ma può renderla anche più sicura. Industria 4.0, infatti, porta ad una rivisitazione dell’intero modello produttivo, che presuppone un nuovo paradigma di lavoro e un rapporto rinnovato tra operatori e macchine.

 

Tecnologia 4.0: dall’automazione all’industrial smart working

L’automazione è il primo effetto della digitalizzazione pervasiva e rappresenta un passo avanti anche in termini di sicurezza: oggi, infatti, la robotica consente alle macchine di sollevare gli operatori da attività logoranti, pericolose o eseguite in ambienti inospitali. Facendo un ulteriore passo avanti in chiave di tecnologia 4.0, oggi è possibile creare un ambiente collaborativo tra uomini e macchine, laddove i primi preservano la propria centralità e sono potenziati (si parla di empowerment) dalle automazioni: tutto il tema dei robot collaborativi, i cosiddetti cobot, trae origine da ciò.

 

Nel 2022, il termine sicurezza va interpretato in modo più ampio rispetto a un tempo: oltre alla giusta prevenzione degli infortuni, oggi va incluso anche il benessere psicologico. Tendenze come l’industrial smart working e i nuovi paradigmi collaborativi rappresentano un passo avanti in termini di engagement, che si traduce in più produttività e retention dei talenti. Comfort e benessere devono essere gli obiettivi verso i quali indirizzare le scelte di welfare aziendale.

 

L’impatto della valorizzazione dei dati sulla sicurezza

L’impatto positivo della tecnologia 4.0 sulla sicurezza del lavoro non si limita all’automazione. Digitalizzare la produzione significa creare ed elaborare immensi volumi di dati, che se valorizzati correttamente determinano sia efficienza che sicurezza.

Si pensi, allora, a uno use case tipico del mondo 4.0, la manutenzione predittiva: poter intervenire prima che il guasto si verifichi evita possibili incidenti e infortuni derivanti dal guasto stesso o dalla necessità di ripristinare l’operatività in condizioni di emergenza. Discorso analogo per quanto concerne i gemelli digitali degli impianti (digital twin), che vengono usati per le simulazioni, e il supporto remoto, nel quale il tecnico guida l’operatore lungo tutto il processo, evitando che commetta errori o realizzi azioni a rischio.  

 

L’analisi continua dei dati di campo permette di abbattere gli infortuni nei contesti produttivi e logistici. A tal proposito, iniziano ad essere diffuse tecnologie RTLS (Real Time Location System) per i sistemi di movimentazione (carrelli elevatori) delle aree logistiche. Queste, governate da appositi WMS (Warehouse Management System) o MES (Manufacturing Execution System) riducono i tempi e i costi delle movimentazioni delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti, prevenendo contestualmente collisioni tra carrelli. Il tutto, fino ad arrivare ai magazzini automatici, sintesi finale di efficienza e sicurezza.

 

 

Tra le tecnologie che abilitano i modelli 4.0 c’è l’Industrial Internet of Things, ovvero la declinazione industriale della sensoristica connessa. Il suo ruolo è centrale, poiché IIoT si occupa della produzione dei dati di campo che poi verranno elaborati e valorizzati in complesse architetture. Debitamente valorizzati, i dati delle piattaforme IoT permettono di pianificare e “schedulare” tutte le fasi della produzione, di assegnare le risorse migliori per ogni sequenza, di sviluppare la migliore collaborazione uomo-macchina e di monitorare costantemente gli asset produttivi, individuando in anticipo potenziali fattori di rischio, oltre che sacche di inefficienza.

Tutto ciò si aggiunge ai sistemi di sicurezza delle singole macchine, delle linee e degli impianti produttivi, che proprio grazie ad automazione e sensoristica diventano sempre più evoluti, proattivi ed efficaci.

Dall’ATC ai magazzini automatici: AMADA e la centralità della sicurezza

Per AMADA, nei contesti produttivi e industriali non c’è nulla di più importante della sicurezza. L’evoluzione tecnologica in qualsiasi ambito della lavorazione della lamiera si deve accompagnare ad un’attenzione viva e costante nei confronti del comfort e del benessere degli operatori.

 

La sicurezza delle operations è una giusta miscela di tecnologie applicate alle singole macchine e di modelli connessi indirizzati a svariati fini, tra cui la tutela delle condizioni fisiche e psicologiche di chi lavora. A titolo d’esempio, si considerino i sistemi di attrezzaggio automatico (ATC, Automatic Tool Changer) adottati dalle presse piegatrici come HBR-ATC oppure il cambio stampi di punzonatrici come EM-ZR o della combinata EML-AJ. Tra gli esempi, si possono poi evidenziare le funzioni ergonomiche della piegatrice EG-4010, le svariate opzioni di automazione per le macchine laser o combinate, i dispositivi di sicurezza dedicati e le molte funzionalità ad hoc come la prevenzione automatica degli errori in fase di caricamento degli utensili.

Nell’ambito delle tecnologie 4.0, invece, il concetto perseguito è quello della virtualizzazione, che consente di automatizzare parti di processo e di semplificare le attività degli operatori. Questi, infatti, ricevono dal database centralizzato vSSD le istruzioni dettagliate delle lavorazioni da svolgere, cosa che oltre a semplificare e accelerare il processo, tutela anche la loro sicurezza. Il tutto, in aggiunta alla disponibilità di servizi di supporto remoto e di manutenzione predittiva.